Informatica ultraleggera

Immaginate di dover andare dal panettiere sotto casa. Uscite dal portone, girate a destra, fate quattro passi, entrate, comprate. Materiale occorrente: vestiti leggeri, sandali (fa caldo) e qualche spicciolo. Ma decidete di andare in auto perché è più comodo. L'ascensore conduce al box, che aprite col telecomando. Salite in macchina e, usciti dal garage, girate a sinistra, perché la via è a senso unico. Poi una rotonda, un semaforo, un cavalcavia. Intanto ascoltate un po' di musica e vi godete l'aria condizionata. Davanti alla panetteria, parcheggiate sul marciapiede, sperando che non passino i vigili e poi, comprato il pane, ve ne tornate soddisfatti a casa. Materiale occorrente, oltre all'abbigliamento: patente, libretto, automobile, benzina, bollo, assicurazione... Però si sta davvero comodi al volante, con l'autoradio e la climatizzazione.

Come somiglia, l'informatica di oggi, a quel giro in automobile: mezzi spropositati, costosi e complicati, su cui non abbiamo che un parziale controllo e una conoscenza limitata, usati per compiere operazioni elementari – navigare, scrivere una mail, leggere un pdf. Siamo proprio abituati male, per pigrizia nostra e interesse altrui. Ma un altro approccio è possibile, quello dell'informatica ultraleggera. Con un piccolo sforzo possiamo imparare a usare strumenti semplici ed efficaci, senza tutti quei fronzoli e quelle complicazioni inutili che ci rendono schiavi di corporazioni ed enti vari. Dobbiamo solo cambiare mentalità, accettare l'idea di rinunciare a vecchie consuetudini e a qualche inutile comodità. Forse alcuni ricorderanno quando è diventato obbligatorio mettere la cintura in auto: era un gesto in più da compiere e ci sembrava fastidioso, ma alla fine ci siamo tutti abituati e ora la mettiamo senza accorgerci. Lo stesso vale per l'uso degli strumenti informatici: la sicurezza – e la libertà, ma di questo parleremo altrove – si raggiunge con un piccolo sforzo iniziale.